Buongiorno, stavo leggendo un articolo su internet in cui si diceva che la letteratura scientifica in materia di contaminazione non è univoca, e sostiene che per raggiungere la tossicità bisognerebbe assumere tra i 10 e i 50 mg al giorno di glutine, e pe

Stefano: Buongiorno, stavo leggendo un articolo su internet in cui si diceva che la letteratura scientifica in materia di contaminazione non è univoca, e sostiene che per raggiungere la tossicità bisognerebbe assumere tra i 10 e i 50 mg al giorno di glutine, e per 90 giorni consecutivi, per avere un effetto tossico rilevabile sulla mucosa intestinale. Voi cosa ne pensate?
Alessia: https://celiac.org/.../catassi-study-on-gluten-tolerance.pdf in questo articolo hanno provato a dare ai celiaci 10, 50 e 100 mg di glutine al giorno. Hanno visto che tendenzialmente bastano 50 mg al giorno x 3 mesi per iniziare a fare le prime alterazioni istologiche. 50 mg/die sono circa 0.5 g di farina.
Stefano: Quindi per 3 mesi di seguito?
-- Alessia: Si, loro han fatto cosi. Ovviamente la limitazione nel capire quale sia la soglia di contaminazione è principalmente etica: lo studio dovrebbe in primis evitare di fare danni seri ai pazienti. Quindi da questo studio si può capire che se uno fa bene la dieta, non basta la contaminazione erronea per appiattire automaticamente i villi; dall'altro lato, si può imparare che la soglia di contaminazione cronica significativa è ridicolamente bassa ( mezzo grammo di farina, cioè una briciolona di pane), ma non molecolare
-- Stefano: Infatti, io mi chiedevo se, seguendo correttamente sempre la dieta, se occasionalmente ci si concede di non essere rigido sulla contaminazione ( per esempio con un pranzo al ristorante, prendendo solo cibi senza glutine tra gli ingredienti ma senza certezza di assenza di contaminazione) si potesse comunque creare un danno oppure no. Sembrerebbe di no quindi, a meno che si faccia continuamente per 3 mesi
-- Alessia: La dieta va fatta rigidamente appunto per non riattivare l'infiammazione cronica. Ciò non vuol dire che tu non possa concederti una bistecca fuori a pranzo, spiegando bene al ristoratore. Quello che non va fatto invece è perdere il controllo sbocconcellando cose glutinose con leggerezza.
-- Stefano: Che va spiegato al ristoratore è indubbio, ma che poi lui ci stia attento è un'altra cosa!Però ora sto più tranquilla nell' alimentazione fuori casa
-- Alessia: Il progetto alimentazione fuori casa è bellissimo ma ovviamente non capillarmente distribuito, quindi bisogna fare quello che si può per vivere la dietacon più calma possibile, senza impazzire troppo, mantenendo per quanto possibile l'attenzione.
-- Stefano: Grazie!
-- Alessia: Dopo ovviamente la fregatura la becchiamo tutti, ma se uno si impegna a mantenersi gluten free, passa come un fatto acuto.
-- Valentina: Alessia dottoressa.. questa frase la imparo a memoria, così da curare le mie nevrosi "molecolari" da mamma di un'asintomatica
-- Valentina: Francesco De Santis mi sa che avevi ragione tu............
Dany: Ok capito.. ma se uno sta malissimo con una semplice contaminazione, non è che si può tornare a mangiare fuori tranquillamente senza le dovute precauzioni