Breve guida su come affrontare la celiachia
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Iscriviti subito cliccando qui!Capire l'anemia persistente nella celiachia nonostante una dieta senza glutine

Il legame tra celiachia e anemia
L'anemia, in particolare l'anemia sideropenica, è un sintomo comune della celiachia. Ciò si verifica perché l'intestino tenue danneggiato non riesce ad assorbire correttamente i nutrienti, tra cui ferro, folati e vitamina B12, essenziali per la produzione di globuli rossi sani. Sebbene una dieta senza glutine risolva spesso questi problemi, alcuni pazienti continuano a soffrire di anemia nonostante seguano la dieta da anni.
Questo studio si proponeva di:
- Determinare la prevalenza dell'anemia nei pazienti affetti da celiachia al momento della diagnosi.
- Valutare se l'anemia migliora dopo aver iniziato una dieta senza glutine.
- Identificare i fattori che contribuiscono all'anemia persistente in questi pazienti.
Come è stato condotto lo studio
I ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di 311 pazienti affetti da celiachia, di cui 184 adulti e 127 bambini, dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria dell'Aquila. I dati sono stati raccolti in tre momenti:
- Alla diagnosi (T0).
- Dopo 3-5 anni di dieta senza glutine (T1).
- Dopo 8-10 anni di dieta senza glutine (T2).
Lo studio si è concentrato sui livelli di emoglobina, ferro, folati e vitamina B12, nonché su altri fattori come età, sesso e gravità del danno intestinale al momento della diagnosi. I pazienti con patologie che potrebbero causare anemia in modo indipendente, come la malattia renale cronica o la malattia infiammatoria intestinale, sono stati esclusi dallo studio.
Risultati chiave
1. Anemia alla diagnosi
Al momento della diagnosi, il 24% degli adulti e il 5,6% dei bambini affetti da celiachia presentavano anemia. Le donne adulte avevano maggiori probabilità di essere anemiche, probabilmente a causa di fattori come le mestruazioni. Nei bambini, l'anemia era più comune nei pazienti più giovani, probabilmente perché presentavano danni intestinali più gravi al momento della diagnosi, con conseguente maggiore malassorbimento dei nutrienti.
2. Anemia dopo l'inizio di una dieta senza glutine
Dopo 3-5 anni di dieta senza glutine, non si è registrato alcun miglioramento significativo nei tassi di anemia né negli adulti né nei bambini. Tuttavia, dopo 8-10 anni, si è osservata una notevole riduzione dell'anemia negli adulti, con una prevalenza scesa dal 24% al 17,8%. Nei bambini, la prevalenza dell'anemia è rimasta bassa, al 4,4%.
3. Fattori che contribuiscono all'anemia persistente
Lo studio ha individuato diversi fattori che potrebbero spiegare perché alcuni pazienti continuano a soffrire di anemia nonostante seguano una dieta senza glutine:
- Diagnosi ritardata : gli adulti spesso ricevono una diagnosi di celiachia con un ritardo maggiore rispetto ai bambini. Questa prolungata esposizione al glutine può causare danni intestinali più gravi, rendendo più difficile una completa guarigione.
- Danni ultrastrutturali : anche dopo la guarigione visibile della mucosa intestinale, possono persistere danni microscopici alle cellule responsabili dell'assorbimento dei nutrienti. Ciò potrebbe compromettere la capacità dell'organismo di assorbire efficacemente il ferro e altri nutrienti.
- Aderenza alla dieta : sebbene a tutti i pazienti coinvolti nello studio fosse stato consigliato di seguire una dieta senza glutine, i ricercatori non disponevano di dati dettagliati sul rigore con cui ciascun paziente aderiva alla dieta.
Perché queste scoperte sono importanti per le persone affette da celiachia
Questo studio sottolinea l'importanza di una diagnosi precoce e di una rigorosa aderenza a una dieta senza glutine per le persone affette da celiachia. Maggiore è il ritardo nella diagnosi, maggiore è il rischio di problemi di salute persistenti come l'anemia. Per gli adulti, che spesso devono affrontare ritardi diagnostici più lunghi, questo può significare una guarigione più lenta e una maggiore probabilità di sintomi persistenti.
I risultati sottolineano anche la necessità di un monitoraggio e di un supporto costanti per i pazienti affetti da celiachia. Anche dopo aver iniziato una dieta senza glutine, alcuni soggetti potrebbero necessitare di ulteriori interventi, come integratori di ferro o ulteriori valutazioni mediche, per affrontare l'anemia persistente.
Limitazioni dello studio
Sebbene lo studio fornisca spunti preziosi, presenta alcuni limiti:
- Il disegno retrospettivo implica che alcuni dati, come l'aderenza alla dieta e altre condizioni di salute, non erano disponibili in modo coerente.
- La popolazione dello studio era limitata ai pazienti di un singolo ospedale in Italia, pertanto i risultati potrebbero non essere applicabili a tutte le popolazioni.
- I ricercatori non avevano informazioni dettagliate sui tipi di integratori di ferro o altri trattamenti utilizzati dai pazienti.
Conclusione
Questo studio rivela che l'anemia è un problema persistente per alcuni individui affetti da celiachia, anche dopo anni di dieta senza glutine. Una diagnosi precoce e una rigorosa aderenza alla dieta sono fondamentali per migliorare i risultati, ma anche altri fattori, come danni intestinali microscopici, possono svolgere un ruolo.
Per chi convive con la celiachia, questi risultati sottolineano l'importanza di controlli periodici e di una comunicazione aperta con gli operatori sanitari. Affrontando l'anemia persistente e altri sintomi ricorrenti, i pazienti possono contribuire a migliorare la salute e la qualità della vita a lungo termine.