La celiachia non è una malattia mortale

In merito alla morte della bambina celiaca avvenuta questa notte in sardegna sono intervenuti diversi esperti che, dopo aver ricordato che i prodotti privi di glutine che si trovano in commercio sono da considerare sicuri, unanimemente hanno ribadito che di celiachia non si muore e che la morte della bambina, per la velocità con cui è avvenuta, fa più che altro pensare ad uno shoco anafilattico causato da "una allergia alimentare comparsa improvvisamente".
L'autopsia, che dovrebbe avvenire oggi, saprà far luce sulle cause della morte di Emanuela Carta di dieci anni originaria di Villacidro.
ROMA - Di celiachia non si muore, nemmeno se si ingerisce il glutine a cui si è intolleranti. Lo ricordano i gastroenterologi commentando il caso della bambina morta ieri in Sardegna dopo aver cenato con cibi privi di glutine, e rassicurano: i prodotti gluten-free in commercio sono sicuri.

"La celiachia - spiega Umberto Volta, gastroenterologo del centro per celiaci del policlinico Sant'Orsola di Bologna e presidente del comitato scientifico dell'Associazione italiana celiachia - è un tipo di intolleranza alimentare che non può portare alla morte. Se il paziente ingerisce accidentalmente del glutine, al massimo può essere colpito da disturbi temporanei, come dolori addominali, vomito e diarrea, che di solito spariscono dopo pochi giorni".

Dello steso parere è anche Salvatore Cucchiara, primario di gastroenterologia pediatrica del policlinico Umberto I di Roma: "la tragica vicenda della bambina morta ieri non è riconducibile alla celiachia. Molto probabilmente è dovuta all'ingestione di un alimento a cui non sapeva di essere allergica".

La morte improvvisa della bambina, secondo Volta, fa infatti pensare a uno shock anafilattico, che può essere stato scatenato da una allergia alimentare comparsa improvvisamente: "nel centro bolognese dove lavoro - specifica Volta - seguo oltre 1.500 celiaci, e di questi circa il 2% soffre anche di allergie alimentari". Gli esperti vogliono comunque tranquillizzare tutti i pazienti celiaci (in Italia sono 75.000 i casi diagnosticati, ma si stima che i celiaci siano più di mezzo milione) anche riguardo la sicurezza dei prodotti privi di glutine.

"Sia gli alimenti dieto-terapeutici erogati dal servizio sanitario nazionale che quelli reperibili nei centri commerciali - aggiunge Volta - sono assolutamente sicuri. Chi volesse ancora ulteriori garanzie può scegliere i prodotti che presentano sull'etichetta il simbolo della spiga di grano sbarrata, promosso dall'Associazione italiana celiachia, che sono periodicamente sottoposti a controlli ministeriali".

ansa.it