Celicahia: non facciamone una malattia! bissa

Dopo il successo dell'incontro di domenica 29 marzo al Lovat Lab, prossimo appuntamento sabato 18 aprile a Villa d'O di Ponte di Piave

Continua a sollevare grande interesse e partecipazione di pubblico, la nuova collaborazione avviata tra Slow Food Treviso e Libreria Lovat di Villorba, che si concretizza in una serie di incontri culturali a cadenza mensile sui temi del piacere dell'alimentazione.

Domenica 29 marzo il primo appuntamento sul tema della celiachia ("Celicahia: non facciamone una malattia!") ha raccolto alla Libreria Lovat un pubblico nutrito e attento che ha potuto ascoltare gli interventi del gastroenterologo Paolo Pallini, dell'Ospedale dell'Angelo di Mestre e di Francesca Lagonia, Referente regionale Associazione Italiana Celiaci per l'Alimentazione Fuori Casa.

Il dott. Pallini ha fornito al pubblico un interessante excursus storico della rilevazione della celiachia, intolleranza permanente al glutine contenuto nelle farine di grano, orzo, farro, segale e avena. Problema che esiste da sempre ma che è stato rilevato durante la seconda guerra mondiale, quando l'esercito tedesco aprì le dighe dei Paesi Bassi inondando di acqua di mare i campi  e provocando l'inverno "della grande fame" in cui gli olandesi si alimentarono di sole barbabietole e bulbi di tulipani. Ma nel quale, prodigiosamente, i bimbi non soffrirono mai dei violenti disturbi intestinali che li portavano, spesso, anche alla morte. Fu proprio la sottrazione totale del glutine dalla dieta quotidiana a far migliorare le condizioni di vita di molti soggetti celiaci che non sapevano di soffrire dell'allergia al grano e che di grano si erano sempre cibati...

Storia che ha dato modo a Pallini di ricordare che se una persona su cento, mediamente, è celiaca, solamente un numero molto inferiore ha, ad oggi, rilevato questa sua allergia, perché spesso solo un evento scatenante induce alle approfondite analisi che la diagnosi della celiachia impone. Spesso, quindi, una soggetto celiaco vive con il suo problema senza saperlo, ovviamente, però, peggiorandolo di giorno i giorno.

Anche perché, ha concluso Pallini, è assolutamente vero che la celiachia non è una malattia.. e che solo l'ingestione di glutine scatena la malattia. Anche se, ha concluso efficacemente "è proprio il divieto di mangiare cibi con glutine che è difficile da gestire... un po' come la storia di quella mela nel giardino dell'Eden, insomma..."

Francesca Lagonia ha in merito fornito numerose indicazioni su come un celiaco può, oggi, concedersi di assaporare i gusti più disparati, dalla pazza alla pista, dai dolci al gelato, che fino a poco tempo fa gli erano preclusi: l'attenzione dell'industria alimentare e l'importazione di cereali che non contengono glutine, nonché una cultura sempre più diffusa sulla celiachia, rendono molto meno "sacrificata" la vita di un celiaco, anche per quanto riguarda la ristorazione "fuori casa". Una rete sempre più ampia di ristoranti, pizzerie, bar, alberghi e B&B sta seguendo gli appositi corsi dell’Associazione Italiana Celiaci (AIC) ed ha attrezzato le proprie dispense e le proprie cucine per realizzare raffinate  pietanze  dalla sicurezza certificata dall’AIC, non solo senza glutine ma anche assolutamente non contaminati da promiscuità con alimenti a base di frumento, segale e orzo.

Alla conferenze sono seguite due dimostrazioni pratiche di questa attenzione sempre crescente verso la celiachia manifestata  dal mondo della ristorazione: il ristorante Villa d'O di Ponte di Piave ha offerto ai presenti in libreria un gustosissimo buffet senza glutine e successivamente l'Osteria Dalla Pasina di Dosson ha accolto un folto gruppo di gourmet per un banchetto senza glutine che ha soddisfatto golosi e celiaci in egual misura, che hanno anche potuto degustare i vini della Tenuta Santomè di Biancade di Roncade.

Per chi ha perduto l'occasione di conoscere la celiachia e per chi non vuole, invece, perdere altri manicaretti senza glutine, la libreria Lovat e Slow Food Treviso hanno già in calendario un secondo appuntamento con "Celiachia: non facciamone una malattia!", fissato per sabato 18 aprile a Villa d'O di Ponte di Piave, con gli interventi dl dott. Alfredo Saggioro (primario gastroenterologo) e di un rappresentante dell'Associazione Italiana Celiaci, cui seguirà una cena (costo 30 euro, da prenotare al 377.1545516)  abbinata ai vini delle Cantine Grassi di San Polo di Piave.

Info: fiduciario Slow Food Treviso
Onorio Peron, cell. 377.1545516
onorio@slowfoodtreviso.it