Intervista alla Dottoresse Amalia Iannone di Laziosanità

Dott.ssa Amalia Iannone
Area Formazione e Comunicazione -
Agenzia Sanità Pubblica - Laziosanità

I Corsi hanno avuto una buona affluenza?
Abbiamo avuto una risposta, a mio avviso, soddisfacente dagli operatori della ristorazione e delle mense pubbliche del Lazio, sia ai corsi realizzati a Giugno, sia a questi ultimi di Ottobre, grazie anche alla disponibilità dalle imprese.
Vi è stata una buona affluenza, ed abbiamo ricevuto altre richieste di partecipazione, di iscrizione alle quali ci auguriamo di dare risposta quanto prima.

Ne sono stati organizzati altri in precedenza?
No, questi sono i primi corsi sulla celiachia che l’Agenzia di Sanità Pubblica- Laziosanità ha organizzato per operatori della ristorazione. Sono stati finanziati dalla Regione Lazio, così come previsti dalla Legge 123 del 2005 che riguarda le norme per la protezione dei soggetti celiaci.
Il filo conduttore che abbiamo seguito nella organizzazione e nella realizzazione di queste giornate formative è stato quello di contribuire a fornire una più ampia possibilità di scelta e di servizi alle persone celiache, che di fatto si concretizza nel poter trovare sul territorio un maggior numero di operatori competenti, sensibili ed attenti alla tematica, dunque, in grado di offrire un servizio adeguato.
Essere formati ed informati sugli aspetti clinici, sociali, tecnici e psicologici della celiachia motiva gli operatori della ristorazione ad un lavoro più attento e responsabile.

Che difficoltà incontrano principalmente i ristoratori?
I ristoratori, cosi come il personale delle mense pubbliche, chiedono di essere informati e formati su determinati aspetti, su determinate tematiche, su determinate patologie, che li interessano e con cui si trovano a doversi confrontare nel momento in cui un loro cliente ne è portatore.
Le difficoltà che incontrano nello specifico della celiachia direi che sono sostanzialmente relative a due aspetti: uno è quello “tecnico”, relativo agli alimenti in cui è presente il glutine ed agli accorgimenti necessari per evitare la contaminazione dei cibi, perché questo avvenga spesso è necessaria anche una corretta ed igienica suddivisione degli spazi e dei luoghi in cui si lavora, oltre che degli attrezzi/utensili.
L’altro aspetto è quello relazionale in senso ampio; il cibo è nutrimento ma è anche espressione e veicolo di cultura e di identità ed è importante che la persona celiaca possa trovare anche fuori casa un cibo che sia per lui rispettoso di questi aspetti, oltre che della salute.
Molto importante per entrambi gli aspetti è la parte pratica della formazione, in cui gli operatori hanno la possibilità di osservare e sperimentare direttamente cosa è necessario fare.

Che tipo di iniziative porta avanti Laziosanità nel campo dell’informazione relativa all’alimentazione senza glutine?
Questa è la prima iniziativa che l’Agenzia ha svolto su questa specifica tematica rivolta, come ho detto, al personale della ristorazione; le altre attività riguardano la prevenzione e la promozione della salute e l’importanza di una sana e corretta alimentazione.
Pensiamo di organizzare altre giornate di formazione, di poter ripetere l’iniziativa e coinvolgere e sensibilizzare su queste tematiche altri operatori.