Una nuova ricerca mostra che la celiachia comporta rischi significativi per la salute riproduttiva femminile

Recenti ricerche hanno fatto luce su una preoccupante correlazione tra la malattia celiaca e vari disturbi riproduttivi nelle donne, sottolineando l’importanza della consapevolezza e delle misure sanitarie proattive per le persone che vivono con questa condizione autoimmune.

Secondo uno studio presentato al meeting annuale del 2023 dell'American College of Gastroenterology dal ricercatore capo Rama Nanah, MD, i pazienti con malattia celiaca affrontano rischi significativamente elevati per diversi disturbi riproduttivi femminili rispetto a quelli senza la condizione. Lo studio, basato sul database completo TriNetX, ha rivelato che le donne affette da celiachia hanno un rischio due volte più alto di endometriosi, un rischio tre volte più alto di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e un rischio sei volte più alto di disfunzione ovarica.


L’associazione tra celiachia e disturbi riproduttivi femminili è stata notata in studi precedenti, ma le scoperte più recenti aggiungono nuove dimensioni alla nostra comprensione. In particolare, lo studio ha rivelato un aumento dei tassi di PCOS e di endometriosi tra le donne affette da malattia celiaca, evidenziando l’urgente necessità di ulteriori indagini su queste connessioni.

Una serie di anomalie della salute riproduttiva associate alla malattia celiaca

L’analisi retrospettiva, che ha incluso oltre 9.000 donne affette da celiachia e più di 25 milioni di controlli sani, ha rivelato una serie di anomalie della salute riproduttiva associate alla malattia celiaca in diversi gruppi di età. Questi includono irregolarità mestruali, menarca ritardato, infertilità, aborti ricorrenti e dolore associato alle mestruazioni.

Nonostante i dati convincenti, l’esatto meccanismo alla base dell’associazione tra malattia celiaca e disturbi riproduttivi rimane poco chiaro. La dottoressa Nanah ha sottolineato che lo studio non ha stabilito un nesso di causalità, né ha fornito informazioni sulla possibilità che l’adesione a una dieta priva di glutine possa mitigare i rischi riproduttivi.

Se da un lato lo studio sottolinea l’importanza di considerare la malattia celiaca non diagnosticata nelle donne con disturbi ginecologici, dall’altro evidenzia anche la necessità di studi prospettici per convalidare questi risultati ed esplorare potenziali strategie di screening e riduzione del rischio. Benjamin Lebwohl, MD, MS, direttore della ricerca clinica presso il Celiac Disease Center della Columbia University, ha sottolineato l'importanza della ricerca futura per chiarire ulteriormente queste associazioni e informare le pratiche sanitarie basate sull'evidenza.

Per le persone che vivono con la malattia celiaca, lo studio sottolinea l’importanza di una gestione sanitaria completa che includa screening regolari e discussioni sulla salute riproduttiva. Aumentando la consapevolezza e facendo avanzare la ricerca in questo settore, gli operatori sanitari possono supportare meglio le esigenze specifiche delle donne affette da celiachia, migliorando in definitiva la loro qualità di vita e il loro benessere complessivi.

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