Un residente di una comunità di pensionati affetto da celiachia fa causa per il glutine negli alimenti

Eleanor McGinn, residente in una comunità di pensionati nel Maryland, ha intentato una causa sostenendo che la struttura, Broadmead, le ha servito ripetutamente cibo contenente glutine nonostante fosse a conoscenza della sua malattia celiaca. 

La causa, depositata presso il tribunale distrettuale del Maryland, sostiene che Broadmead ha violato l'Americans with Disabilities Act discriminando McGinn in base alla sua disabilità. La richiesta include anche accuse di violazione del contratto, negligenza nella preparazione del cibo e falsa dichiarazione negligente. Queste affermazioni derivano dalla dipendenza di McGinn dalle assicurazioni di Broadmead che avrebbe ricevuto cibo senza glutine e dalla promozione da parte della struttura di un programma dietetico senza glutine.


Prima di trasferirsi a Broadmead nel 2017, McGinn aveva incontrato il direttore del ristorante della struttura per discutere della gravità della sua malattia celiaca. Le fu assicurato che il personale della cucina comprendeva la condizione e che le opzioni senza glutine di Broadmead erano abbondanti e sicure. Tuttavia, nei primi sei mesi del suo soggiorno, McGinn si ammalò sei volte a causa dell'esposizione al glutine.

La causa sostiene che questa ripetuta esposizione al glutine ha avuto un effetto tossico combinato su McGinn, portando a reazioni al glutine sempre più gravi nel tempo. Di conseguenza, la sua condizione ora limita sostanzialmente le sue principali attività della vita, compreso il mangiare e le principali funzioni del suo sistema immunitario, digestivo, intestinale e neurologico.

Inoltre, la denuncia sostiene che McGinn fosse socialmente isolata, perché spesso doveva aspettare il suo cibo senza glutine mentre gli altri avevano già finito di mangiare. Alla fine, dice di aver smesso del tutto di andare in sala da pranzo.

Andrew Rozynski, avvocato di McGinn, spera che questa causa possa aumentare la consapevolezza sui bisogni delle persone celiache. Sottolinea l'importanza che le comunità onorino i propri impegni nel fornire opzioni senza glutine, come pubblicizzato.

Secondo la Celiac Disease Foundation, la celiachia è considerata una disabilità ai sensi dell'Americans with Disabilities Act perché gli individui affetti da questa condizione hanno esigenze diverse in momenti diversi della loro vita.

Questo caso non è il primo del suo genere; nel 2019, la Corte d'Appello degli Stati Uniti per il 4° Circuito si è pronunciata contro un ristorante nella zona coloniale di Williamsburg che si rifiutava di permettere a un bambino con una grave allergia al glutine di mangiare il proprio cibo. In quel caso, la corte ha ritenuto che sia il ristorante che il bambino avrebbero potuto prevalere in una potenziale causa, annullando in definitiva la sentenza del tribunale distrettuale. Nel 2020, una studentessa dell'Università del Maryland ha citato in giudizio l'università per aver violato l'Americans with Disabilities Act servendole cibo contenente glutine e il caso è stato risolto in via extragiudiziale.

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