Qual è l'impatto del glutine sui sintomi gastrointestinali negli individui non celiaci?

Una recente revisione del ricercatore Evan D. Newnham approfondisce le prove riguardanti gli effetti dell’ingestione di glutine sui sintomi gastrointestinali e sugli indici di lesioni dell’intestino tenue in individui senza malattia celiaca, ma che potrebbero essere intolleranti al glutine.

Newnham, affiliato alla Eastern Health Clinical School in Australia, ha condotto una revisione della letteratura concentrandosi su studi interventistici per affrontare questo problema. I risultati hanno evidenziato la mancanza di un’esclusione completa della malattia celiaca in alcuni studi.


In particolare, uno studio in cieco che ha identificato le risposte sintomatiche al glutine non ha escluso di fatto i pazienti celiaci, poiché molti presentavano linfocitosi intraepiteliale. Tuttavia, è stato riportato uno studio di rechallenge più robusto, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo. Questo studio ha incluso pazienti in cui la malattia celiaca era stata esclusa sulla base della normale istologia duodenale che seguivano una dieta contenente glutine o dell'assenza dell'aplotipo HLA DQ2 o DQ8.

Durante lo studio, i partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 16 grammi al giorno di glutine o di un placebo per sei settimane. Tutti i partecipanti hanno riscontrato un miglioramento dei sintomi gastrointestinali con una dieta priva di glutine (GFD) per almeno sei settimane prima dell’arruolamento. Lo studio, comprendente 19 partecipanti che hanno ricevuto glutine e 15 che hanno ricevuto un placebo, ha rivelato che il cambiamento nella gravità complessiva dei sintomi dal basale alle ultime settimane è stato più significativo per coloro che hanno ricevuto glutine. Entro una settimana, sintomi come dolore, gonfiore, soddisfazione per la consistenza delle feci e stanchezza erano peggiori per il gruppo glutine rispetto al gruppo placebo. Tuttavia, i meccanismi alla base dell’induzione dei sintomi non sono stati identificati.

Lo studio sottolinea l’esistenza dell’intolleranza al glutine non celiaca e sottolinea la necessità di ricerche future per affrontare questioni critiche come la determinazione della dose di glutine richiesta e la comprensione dei meccanismi d’azione negli individui non celiaci.

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