Una persona su 5 assume glutine e non lo sa, i rischi della celiachia

Secondo gli ultimi studi, un paziente su 5 che soffre di celiachia assume glutine senza saperlo. Negli ultimi 30 anni in casi di celiachia sono aumentati a dismisura e parliamo di almeno una percentuale che arriva al 1,5%. In pratica, mentre in passato c'era un caso ogni 2000 persone, adesso invece ne troviamo uno ogni 150. Ad essere più colpiti da questo tipo di problema legato all'intolleranza al glutine, sono i bambini. Nel corso del Convegno Nazionale Celiachia e altri disordini legati al glutine: update 2020, che si è tenuto a Milano il 6 e 7 febbraio scorso, si è avuta risposta a molte domande in merito alla questione celiachia. I numeri della celiachia sono davvero aumentati a dismisura, tant'è che la prevalenza arriva al 1,5%. I bambini nella fascia d'età dai 4 agli 8 anni, nonché gli adulti dai 25 ai 35 anni, sono coloro che soffrono maggiormente di questo tipo di problema.

Le ragioni del cambiamento della celiachia

La celiachia è cambiata molto negli ultimi 30 anni per una serie di motivazioni. Innanzitutto, adesso è molto più facile diagnosticare la celiachia e quindi, rispetto al passato ed è emerso tutto il dato sommerso che invece, falsava un po' quelli che erano i risultati. In più, attualmente c'è una tendenza all'aumento della patologia autoimmune per molte cause, soprattutto di tipo teorico. Una su tutte, il cambiamento nella conservazione degli alimenti che sono molto più fertilizzati e hanno delle tecniche intensive. Anche lo stile di vita, il controllo su alcune malattie infettive, l'uso di antibiotici, anche in età pediatrica, ha fatto aumentare a dismisura questa intolleranza. Quello che gli scienziati hanno sottolineato nel corso del convegno all'Università di Milano è che la dieta gluten free rappresenta sempre la soluzione migliore, ma in realtà sono in corso anche sperimentazioni per dare opzioni terapeutiche differenti.

Le rivelazioni degli esperti sulla celiachia

Gli esperti nel convegno di Milano sulla celiachia, ci hanno tenuto a sottolineare come sono sempre di più coloro che anche senza rendersene conto, sono intolleranti al glutine ed assumono questa sostanza. Ad oggi, bisogna cercare invece di trovare una terapia alternativa perché la rigidità alimentare non può essere l'unica soluzione. Tra le altre cose presentate nel convegno di Milano, vi è anche un nuovo test di monitoraggio. Gli specialisti hanno a disposizione questo strumento che dice il livello di detenzione del peptide del glutine nelle urine e nelle feci dei pazienti. In pratica, qualora la malattia continuasse, si possono analizzare le feci e l'urina, in modo tale da tenere la malattia sotto un costante monitoraggio. Del resto, come già accennato, le persone possono assumere in modo non volontario la sostanza proibita. Questo ovviamente comporta una serie di danni e conseguenze di tipo fisico. La gestione della patologia, perciò è fondamentale anche da un punto di vista del controllo, per andare a prevenire i danni istologici intestinali. Per adesso, nell'ambito della celiachia gli studioso stanno facendo tanti passi in avanti, ma una cura definitiva è tutt'altro che pronta. Quello che invece è migliorato tantissimo è il livello diagnostico dell'intolleranza al glutine che ha fatto immensi passi in avanti.