Contaminazioni alimentari: i prodotti per celiaci possono far dormire sonni tranquilli?

Negli ultimi giorni sui quotidiani internazionali si sono affastellate notizie di contaminazioni alimentari (in alcuni casi carne equina, in altri di colibatteri, i batteri delle feci), notizie che da questo lato della barricata, quello dei celiaci, destano sempre una certa apprensione. La dieta di un celiaco, lo sappiamo, non si compone soltanto di prodotti con la scritta SENZA GLUTINE in sovraimpressione, ma anche di prodotti che apparentemente sarebbero innocui anche per chi non può assumere prodotti con glutine.

Ma cosa succederebbe se, come nel caso dei ravioli al cavallo, dei prodotti apparentemente tranquilli e consumabili anche da chi è celiaco fossero stati invece contaminati da prodotti che non sono privi di glutine?

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L'importanza dei controlli alimentari

In molti, una volta appresa la notizia dei ravioli e dei ragù con carne di cavallo, hanno liquidato la questione ricorrendo ad un vecchio e pericolosissimo vizio, figlio del menefreghismo più becero e di quella tranquillità che chi non ha problemi di tipo alimentare può spavaldamente mostrare. "E cosa sarà mai un pizzico di carne di cavallo", hanno ripetuto in molti deridendo chi, giustamente, si è mostrato preoccupato per quanto avvenuto in diversi colossi del cibo industriale.

Cosa sarà mai? Ve lo diciamo noi cosa sarà mai, per porre fine ad una faciloneria pericolosa e che, in alcuni casi, potrebbe creare seri problemi alla salute di chi problemi, purtroppo, ne ha.

I controlli alimentari, in verità particolarmente stretti in Italia, sono di importanza fondamentale. Non solo perché ogni consumatore ha diritto di conoscere esattamente la composizione di quello che acquisterà e successivamente mangerà, ma anche perché per qualcuno, prendiamo l'esempio di chi deve seguire da vicino i prodotti per la celiachia, la composizione di un determinato alimento prodotto industrialmente è una importantissima questione di salute.

Immaginate, per rendere l'importanza dei controlli alimentari ancora più adamantina, che qualcuno intollerante agli arachidi o alle noccioline (intolleranze particolarmente diffuse) si trovi, senza saperlo, tracce di questi alimenti in un prodotto che, a rigor di logica e secondo quanto è riportato nella lista degli ingredienti, non dovrebbe esserci. Un potenziale disastro e, nel peggiore dei casi, una corsa in ospedale per scongiurare il peggio.

Ci siamo capiti adesso? Bene, ora diffondete il “verbo” e convincete almeno uno scettico che la faciloneria, soprattutto quando sono coinvolti grandi colossi della produzione industriale di alimenti, è una cosa del secolo scorso e che non dovrebbe avere cittadinanza in un'industria che dovrebbe essere finalmente attenta alle necessità (si, perché di necessità si tratta) di tutti.

Per fortuna la situazione non è così drammatica, specialmente per chi si trova in un paese come l'Italia dove la presenza di aziende a conduzione familiare o comunque di dimensioni più umane garantisce l'arrivo sul mercato di prodotti assolutamente sicuri per i celiaci, dato che, come le ricerche dimostrano, gli standard di tali aziende sono quasi sempre più alti di quelli di aziende che, nonostante siano presenti sui mercati di tutto il mondo, sembrano creare dei mostri come i recenti ravioli al cavallo piuttosto di frequente.

Essere celiaci crea sicuramente problemi, problemi che però trovano, con un pizzico di attenzione, una soluzione nella sicurezza dei prodotti per celiaci offerti da aziende che sono il fiore all'occhiello del nostro tessuto industriale.