Celiachia: il pregiudizio corre sul web, e diventa sessista

Tramite i nostri canali social ufficiali, abbiamo modo di verificare giornalmente come purtroppo, i pregiudizi in cui si trova ad imbattersi chi è celiaco siano sempre in agguato. Da chi vi domanda se siate contagiosi a chi vi fa sentire diversi per le vostre esigenze alimentari, le esperienze che ci raccontate dimostrano quanto possa non essere semplice. Anche per questo mettiamo tanto impegno nella diffusione di notizie corrette, di numeri che facciano capire la diffusione della celiachia nel nostro Paese, e di ricette, consigli ed informazioni.
 
Questo bisognerebbe fare, riteniamo, quando si ha la possibilità di portare online contenuti con una certa visibilità. Sembra che non la pensino tutti così. Ci siamo imbattuti in un articolo pubblicato sul sito Donna - Diario Del Web, dove l’autore (uomo) ha fatto riferimento ad un caso riportato sul The New England Journal of Medicine, relativo ad una donna statunitense di 37 anni che ha manifestato gravi sintomi psichiatrici. Per gravi, intendiamo l’essere arrivata a farsi arrestare per tentato omicidio dei genitori. A guidare le azioni di questa donna, manie di persecuzione ed altri disturbi psicotici. Qual è il punto? Il punto è che l’articolo e lo studio cui fa riferimento, associano tali disturbi alla celiachia riscontrata nella donna. Il punto è che l’articolo esordisce con un titolo forte, secondo cui la celiachia provoca "strane manie nelle donne”. 
 
Come abbiamo premesso, l’articolo e lo studio risultano basati su “un caso”. Traggono dei nessi di correlazione da quest’unico caso, su cui gli accertamenti risultano ancora in corso.  Questo articolo non è soltanto pericoloso nell’ottica di una corretta informazione sulla salute, ma anche pericolosamente sessista.
 
Il web è uno strumento potente quanto rischioso, e sarebbe bene che chi ha la possibilità di offrire contenuti all’utenza, lo facesse con coscienza, rispetto e senza intenti provocatori laddove si affrontano temi delicati legati all’individuo.